Le difficoltà di Maurizio Sarri si acuiscono di giornata in giornata. Lunedì contro il Manchester United è arrivata la terza sconfitta pesante in cinque partite, dopo il 4-0 di Bournemouth e il 6-0 contro il City. Le tante partite non aiutano il tecnico del Chelsea, come ha dichiarato lui stesso in conferenza stampa.
Alla vigilia della sfida contro il Malmö, Sarri ha sottolineato come gli impegni continui non permettano alla squadra di allenarsi e provare a risolvere tutti i problemi mostrati nelle ultime uscite.
"Non è così semplice risolvere i nostri problemi, non abbiamo tempo perché giochiamo ogni tre giorni. Non è facile, stiamo provando a parlare con i giocatori ed evitare gli errori correggendoli tramite video. Dobbiamo essere più aggressivi sia negli ultimi metri in attacco che nella nostra area in difesa. Abbiamo bisogno di un risultato che ci dia fiducia e poi di una serie di vittorie".
Sarri non ne fa comunque una questione di sistema e vuole imporre la propria idea di calcio, quella che gli aveva portato successo nelle prime settimane inglesi. Il tecnico specifica anche che non ha parlato con nessuno della società.
"Il sistema non è un problema. So che se perdiamo dovrei mettere un attaccante e se vinciamo un difensore. Ma voglio vedere il calcio in un altro modo. In settimana non ho parlato né con Marina né con Abramovich. Devo pensare a lungo termine e pensare di poter stare qui a lungo, altrimenti non potrei nemmeno lavorare".
Nelle ultime settimane è anche nato un piccolo giallo legato a Kanté, da insostituibile nel Chelsea di Conte a uomo in grande discussione sotto la gestione dell'allenatore toscano, che ha spiegato il suo punto di vista.
"Nel suo ruolo voglio un giocatore capace di muovere velocemente il pallone e non è la sua miglior caratteristica. Rimane molto utile per noi. Ha vinto due Premier e un Mondiale, ma in altri sistemi di gioco".