Quella del 29 aprile 2018 è una data che il Napoli, i suoi giocatori e i suoi tifosi non dimenticheranno facilmente. La compagine partenopea era reduce da una straordinaria vittoria sul campo della Juventus e sembrava ormai lanciata verso la conquista di uno storico Scudetto, quando incappò nella più incredibile delle sconfitte.
Quel 29 aprile, 35esima giornata del campionato di Serie A, i ragazzi di Sarri erano chiamati a rispondere al rocambolesco successo ottenuto la sera precedente dalla Juventus sul campo dell’Inter ma, nel momento clou della stagione, all’appuntamento con l’esame più importante, si sciolsero come la neve sotto il sole del Franchi, abbattuti dalla Fiorentina e soprattutto dalle giocate e dai goal di uno scatenato Giovanni Simeone.
La storia ci ha poi raccontato di uno Scudetto finito ancora a Torino, di un Napoli secondo nonostante i ben 91 punti messi in cascina e di un Simeone che, dopo quel grande exploit, si è consacrato definitivamente diventando uno degli attaccanti più completi della Serie A e più desiderati a livello internazionale.
Sabato, Napoli e Fiorentina torneranno ad incrociarsi, questa volta al San Paolo, e, come è normale che sia, uno dei protagonisti più attesi di quello che sarà il big match della quarta giornata, sarà proprio il Cholito.
Nei quasi cinque mesi trascorsi da quella sfida decisiva per lo Scudetto molte cose sono cambiate: sulla panchina del Napoli adesso siede Carlo Ancelotti, mentre Sarri è volato a Londra per guidare il Chelsea, la Fiorentina oggi punta su un gruppo di giovani che tante soddisfazioni hanno dato nei loro primi 180’ di campionato, ma è cambiato anche Simeone oltre che la considerazione che adesso si ha di lui.
Il numero 9 della Fiorentina arrivò a quella partita con la fama di attaccante sì in crescita e sempre pronto a sacrificarsi per la squadra, ma troppo spesso poco lucido sotto rete, mentre adesso il discorso è diverso. Fu proprio quella gara del Franchi a regalare probabilmente al Cholito rinnovate convinzioni, sta di fatto che il suo inizio di stagione è stato da grande giocatore.
Un assist e un goal contro il Chievo nel debutto stagionale sotto gli occhi di papà Diego ed una prestazione di spessore e sostanza contro l’Udinese. Affinato il feeling con Chiesa e in attesa che Pjaca torni al top e diventi un titolare inamovibile del tridente gigliato, Simeone è per caratteristiche un elemento imprescindibile per Pioli, un giocatore che garantisce movimento, sponde e reti, al quale il tecnico viola non rinuncia mai. I numeri d’altronde non mentono: se da un lato Simeone ogni volta che ha calciato ha sempre centrato lo specchio della porta nel corso di questo avvio di campionato, dall’altro è tra i giocatori della Fiorentina uno di quelli che ha recuperato più palloni e che ha effettuato più passaggi (con una precisione del 78,57%), il che vuol dire che il suo è un apporto che continua ad andare oltre alla semplice fase finalizzativa.
A conferma di una crescita costante, anche il suo approdo nel giro della Nazionale maggiore argentina. Convocato da Scaloni per le sfide contro Guatemala e Colombia, ha bagnato il suo debutto in Albiceleste con un goal di pregevole fattura, un goal da attaccante di spessore pronto a reclamare un ruolo sempre più importante, nonostante la concorrenza spietata nel suo ruolo.
Il Napoli quindi, sabato ritroverà quel giocatore che con i suoi goal ha infranto il sogno il più grande e lo farà sapendo che il Cholito oggi è più convinto, più maturo e più lucido in area di rigore, che è il prototipo dell'attaccante moderno. In definitiva trovera un Simeone più forte rispetto a quello dello scorso 29 aprile e arginarlo non sarà semplice.