Prima dei social, prima delle polemiche infinite via web, la rabbia dei tifosi correva per le strade, nei primi siti internet, nei quotidiani e in tv. Difficile ipotizzare cosa sarebbe successo oggi se Byron Moreno avesse arbitrato l'Italia, visto che il VAR ha ormai limitato le situazioni dubbie.
Diciasette anni dopo la celeberrima eliminazione al Mondiale 2002, in cui l'Italia dovette subire un clamoroso k.o contro i padroni di casa della Corea del Sud, l'arbitro Byron Moreno torna a parlare del famoso fallo su Zambrotta che il direttore di gara ecuadoriano non giudicò da rosso.
Intervistato dal programma Fútbol Sin Cassette, stavolta Moreno non ha dubbi riguardo l'entità del fallo: "Sì, sì, il fallo su Zambrotta era da rosso, sono d'accordo...".
La direzione arbitrale di Byron Moreno fece scalpore per anni in Italia, con l'arbitro sudamericano che fu protagonista di prese in giro in tv, nei testi musicali e nei quotidiani. Il fischietto fu però anche invitato in diverse ospitate televisive, visto il fenomeno mediatico che era diventato.
Non solo il fallo su Zambrotta a far inviperire il popolo italiano, ma diverse altre decisioni prese nei tempi regolamentari prima e nei supplementari poi, decisi come noti dal golden goal del perugino Ahn Jung-Hwan: critiche riguardo l'espulsione di Totti, il goal non convalidato a Tommasi e la gomitata su Coco.
Oltre al famoso Corea del Sud-Italia, Moreno è finito in prima pagina per polemiche arbitrali in patria, nonchè in seguito per essere stato fermato all'aeroporto JFK di New York con sei chili di cocaina impacchettati sullo stomaco e sul retro delle gambe. Risultato, due anni e mezzo di prigione e uscita dal carcere anticipata per buona condotta.