Vincenzo Montella è atteso da una sfida prestigiosa, e senza dubbio complicata, nella giornata di sabato. La sua nuova Fiorentina giocherà in casa della Juventus, per quella che può essere la definitiva vittoria dello Scudetto dei bianconeri.
Ai microfoni di DAZN, Vincenzo Montella ha raccontato un po' tutto, partendo dalla sua parentesi da allenatore libero.
"Sono stato un po’ fermo, nei primi mesi mi sono goduto la famiglia e ne ho approfittato per fare cose nuove. Ho studiato l’inglese e ho imparato a sciare. Poi ho ricominciato a guardare partite e ho studiato Klopp, è quello che ora mi piace di più".
Montella si concentra poi sulla prossima sfida di sabato contro la Juventus. Parlando di un parallelismo con Allegri fino ad arrivare a un dolce ricordo.
"Io l’Allegri di Firenze? MI piacerebbe avere degli obiettivi in linea con la società. Il nostro scopo è quello di ridare un’identità chiara alla Fiorentina. Per l’anno prossimo, da qui a fine anno sarà importante per capire chi farà parte della Fiorentina del futuro. Il 4-2 alla Juventus è probabilmente la partita più emozionante della mia vita da allenatore. Facemmo qualcosa di incredibile. Quel giorno, già prima della partita ci guardammo negli occhi e capii che si respirava nell’aria la voglia di fare qualcosa di grande".
L'ex allenatore del Siviglia poi commenta l'exploit dell'Ajax, che però secondo lui non è riproducibile in Italia.
"Il modello Ajax? Qui in Italia non è riproducibile, anche perchè per farlo serve tempo, pazienza, serve assumersi il rischio di non vincere subito e in Italia non è ammesso. L’Ajax per anni non ha ottenuto risultati in Europa, ma sono andati avanti, perchè convinti che il loro fosse il modello giusto da seguire".
Infine, Montella si toglie qualche sassolino anche sulla sua esperienza al Milan.
"Ci sono tante che cose del mio passato da Allenatore che non rifarei. Arrivo qui avendo imparato a concentrarmi solo sul campo. In passato ho cercato di controllare degli aspetti anche fuori dal campo e forse non avrei dovuto. Il Milan? Con me è tornato a giocare in Europa, abbiamo vinto un trofeo, giocavamo un buon calcio. Per me è stata un’esperienza importantissima".