Una gara che non ha alcuna valenza in termini di classifica è forse ciò che meno serve alla Roma in questo momento. Non per una questione relativa alle motivazioni, che in Champions League non dovrebbero mancare mai, ma principalmente per una questione di scelte.
Cosa fare? Scendere in campo con il migliore undici possibile per dare una risposta a critiche e tifosi imponendosi sul campo del Viktoria Plzen oppure risparmiare energie e i giocatori più determinanti in vista della sfida di domenica sera contro il Genoa quando, davanti ai propri tifosi, la Roma sarà chiamata a vincere a tutti i costi per provare a riappacificarsi col pubblico e per muovere qualche passo importante in vista della corsa al quarto posto?
Monchi è stato chiaro: Di Francesco non è sotto esame e la sua panchina non scricchiola. Almeno per il momento. Ma un'altra figuraccia potrebbe far saltare il banco. Sia che arrivi contro i modesti cechi del Victoria Plzen, sia che arrivi all'Olimpico contro il Genoa, sia che arrivi - in pieno clima natalizio - sul campo della Juventus.
La sensazione è proprio questa: Di Francesco non può più sbagliare, almeno non prima di aver inanellato una serie di risultati positivi.
E dunque, indipendentemente dalle parole di Monchi, la Roma non può permettersi ulteriori passi falsi. Già a partire da stasera. Ne va del futuro dell'allenatore, ne va dell'intera stagione: la Champions dista (soltanto?) cinque punti e a 23 giornate dal termine del campionato è impensabile darsi per vinti. La stagione è ancora lunga, ma di tempo a disposizione per cambiare rotta Di Francesco sembra non averne molto.