"È un'abitudine parlare di me, inventano... So che si sta parlando tanto, però per come è diventata un'abitudine, non mi sorprende per niente. Tante bugie e tante cose inventate. Mi infastidisce che la gente ancora ci creda", ha esordito Messi a 'Radop 94.7 Club Octubre'.
L'argentino ha voluto enfatizzare il discorso sottolineando la delusione dopo l'eliminazione dal Mondiale in Russia: "Ho pensato di chiudermi, di restare solo con la mia famiglia e dimentare tutto ciò che era successo. Ho tentato di isolarmi un po', allontanarmi dalla Nazionale".
"Voglio vincere qualcosa con l'Argentina. Voglio disputare tutte le competizioni importanti. Molta gente mi ha detto di non tornare, famiglia, amici... Mio figlio di sei anni mi chiede: 'Perché ti massacrano in Argentina? Perché vai, papà?", ha confessato l'attaccante.
"Siamo un gruppo che non vende fumo, non diciamo continuamente che amiamo la Nazionale. Non faccio come tante altre persone. Noi non vendiamo fumo", ha sottolineato Messi.
L'argentino ha smentito chi lo vedeva come mediatore per l'uscita di Sampaoli: "Siamo usciti dal Mondiale e non ho più parlato con lui. Scaloni mi ha chiamato diverse volte raccontandomi il progetto. Io non ho mai chiesto a nessuno di prendere Scaloni".
"Se avessimo vinto la finale in Brasile sarebbe stato tutto diverso. Abbiamo fatto il possibile! La Spagna giocava benissimo nel 2010 però ha anche avuto fortuna. Noi non l'abbiamo mai avuta", ha concluso l'attaccante.