Il 5-0 subito dal Milan al Gewiss Stadium contro l'Atalanta è una delle quattro peggiori sconfitte subite dalla squadra in Serie A. Non capitava dal 1998, contro la Roma, quando la presidenza era ancora di Silvio Berlusconi. E, soprattutto, c'erano prospettive comunque migliori di quelle attuali.
La débacle di Bergamo, secondo quanto racconta il 'Corriere della Sera', ha scoperchiato il proverbiale vaso di Pandora in casa rossonera, dove sembra essere in atto un vero tutti contro tutti. I primi a essere distanti sarebbero la presidenza e la dirigenza, protagoniste ieri di un botta e risposta.
Ai microfoni di 'Sky' e 'DAZN' ieri Zvonimir Boban ha infatti parlato del mercato di gennaio e delle possibilità di rinforzare la squadra, mandando un messaggio duro e velato.
"Cercheremo di fare del nostro meglio rispetto a quello che ci permetteranno di fare".
La presidenza, nella figura del fondo Elliott, non avrebbe preso bene le parole del croato, ricordando come il Milan abbia speso 160 milioni di euro nel 2019, senza però ottenere dei risultati sportivi quantomeno dignitosi per una squadra come quella rossonera.
Al momento il club è all'undicesimo posto in classifica e ha la metà dei punti dell'Inter dopo 17 giornate: non era mai successo nella storia. La presidenza avrebbe anche identificato in Maldini uno dei maggiori responsabili, per la costruzione della squadra. Alcuni in presidenza vorrebbero anche le dimissioni. Certificazione di una rottura prolungata e specchio di tutte le difficoltà della squadra di Pioli in campo.