Sfumata definitivamente la trattativa per il passaggio di proprietà del Milan nelle mani del magnate russo Rybolovlev (avrebbe prima dovuto cedere il Monaco), il futuro del club rossonero è ormai nelle mani del fondo Elliott, pronto a rilevare il club.
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Yonghong Li non ha versato i 32 milioni dell'ultima rata necessaria per l'aumento di capitale, condizione che permetterà al fondo statunitense di escutere il pegno, in questo caso coincidente proprio con la società meneghina.
Il nuovo punto di riferimento diverrà Paul Singer, fondatore di Elliott che ricoprirà anche il ruolo di patron del Milan: è a lui che dovrà rivolgersi Rocco Commisso, l'imprenditore italo-americano considerato come il maggiore accreditato per raccogliere l'eredità cinese.
Come riportato da 'La Gazzetta dello Sport', in primis Elliott convocherà un'assemblea dei soci della Rossoneri Lux per cambiarne gli amministratori, come già avvenuto per la Rossoneri Champion Invest Lux; in seguito (al massimo tra una decina di giorni) verrà modificato anche il Cda del Milan che vedrà uscire di scena la componente cinese, mentre quella italiana dovrebbe rimanere al suo posto.
In attesa di capire se Paul Singer e suo figlio cederanno subito il Milan o preferiranno gestirlo da soli o con l'ausilio di altri soci, non è da escludere l'apertura di un contenzioso legale proprio da parte di Yonghong Li: nel mirino il guadagno (al netto dei 32 milioni non versati) che il fondo otterrebbe da una rivendita futura.
Soldi che l'uomo d'affari cinese sosterrebbe essere suoi, ipotesi che ovviamente Elliott non ha intenzione di prendere in considerazione. Ultimo capitolo di una vicenda alquanto grottesca.