Dalla povertà, assoluta, alla ricchezza, assoluta. Un cambio drastico che molto spesso porta i calciatori a togliersi diverse soddisfazioni, mai provate dalla propria famiglia o dagli amici. Grosse case, macchine velocissime, viaggi da sogno. C'è poi, chi come Sadio Manè, guarda oltre.
L'attaccante del Liverpool, intervistato da Teledakar, ha evidenziato come non sia per nulla interessato a fare acquisti folli proprio in virtà del suo passato in Senegal. Infanzia e adolescenza vissute in grandi difficoltà, prima di essere notato dal AS Génération Foot, creato grazie al sostegno del Metz.
Mane non vuole darsi al consumismo più sfrenato:
"Perché dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi e due aerei? Cosa faranno questi oggetti per me e per il mondo? Io so cosa voglia dire avere fame, ho lavorato nei campi, sono sopravvissuto alle guerre, ho giocato a calcio a piedi nudi, non sono andato a scuola perché non potevo permettermelo".
Ora Mane è uno dei calciatori più ricchi del mondo, grazie alle vittorie con il Liverpool e ai vari sponsor che l'hanno scelto negli ultimi anni in virtù di una enorme forza in zona goal dimostrata prima con il Metz, dunque con Salisburgo, Southampton e Reds.
I milioni di Mane? Per il popolo, sopratutto del suo amato Senegal:
"Oggi con quello che guadagno grazie al calcio posso aiutare la mia gente, ho costruito scuole e uno stadio, fornisco vestiti, scarpe, cibo per le persone in estrema povertà. Preferisco che il mio popolo riceva un po' di ciò che la vita mi ha dato".
Applausi a scena aperta.