Quello tra Paolo Maldini ed il Milan è un rapporto indissolubile. Il suo presente parla di un ruolo da dirigente rossonero, ma in passato prima suo padre e poi lui, con la maglia della compagine meneghina si sono consacrati come due tra i più grandi difensori di ogni tempo.
Maldini, in un’intervista a Sky Sport, ha parlato del legame tra la sua famiglia e la società della quale ora è direttore tecnico.
“I calcoli sono semplici: dal 1954 sono stati pochi gli anni nei quali un Maldini non ha fatto parte del Milan. Prima c’è stato mio padre, poi io e i miei figli. La cosa bella è che al Milan questo tipo di ricorsi ogni tanto si ripetono”.
Paolo Maldini ha vinto moltissimo con il Milan ed ha alzato al cielo ben cinque Champions League, ma spesso più che dei trionfi si parla di quella finale persa clamorosamente contro il Liverpool.
“Nella finale del 2005 ho segnato il goal più veloce ed anche più bello nella sua drammaticità. Il calcio è uno sport imprevedibile, non c’è mai nulla di scontato ed anche questa è la sua bellezza. La cosa che fa ridere è che ho giocato otto finali e ne ho vinte cinque, ma quella persa contro il Liverpool ad Istanbul è quella che viene ricordata di più. Il Milan era favorito, abbiamo giocato meglio, siamo stati sempre pericolosi e padroni della gara. Quando accetti cose così dolorose è più facile che tu possa avere altre possibilità”.
Nel 2007 il Milan riuscì a prendersi la sua rivincita e a battere proprio il Liverpool in finale di Champions.
“Presi tanti antidolorifici, ho pochissimi ricordi di quella partita. L’inizio, il goal di Inzaghi e la festa finale. Quando mi operai a tre giorni dalla finale, ogni volta che mi svegliavo chiedevo al mister se avessimo vinto o perso”.