Il Tribunale di Reggio Emilia ha condannato Vincenzo Iaquinta a due anni per possesso di armi e associazione mafiosa, nonostante la DDA avesse chiesto sei anni di carcere per l'ex attaccante.
Il Tribunale ha quindi ridotto la pena dell'ex giocatore, condannando invece il padre, Giuseppe Iaquinta, a 19 anni di reclusione.
"È una vergogna", hanno commentato Vincenzo e Giuseppe subito dopo la sentenza, definendo inoltre "ridicoli" i giudici che si sono occupati del caso.
Il processo, chiamato "Aemilia", coinvolge 148 persone, 34 di loro accusate di associazione mafiosa, e riguarda una serie di attività illegali della 'Ndrangheta nel nord Italia.
Iaquinta è stato campione del mondo in Germania nel 2006 ed ha segnato 109 goal in Serie A.