Quasi sei anni dopo Rudi Garcia tornerà allo Stadium alla guida del Lione ma di sicuro al momento del sorteggio di Champions League gli sarà tornata alla mente la notte del 5 ottobre 2014, quando la sua Roma fu sconfitta 3-2 dalla Juventus tra roventi polemiche arbitrali.
A fare esplodere il tecnico francese, allora sulla panchina dei giallorossi, fu l'arbitraggio di Rocchi che concesse due rigori alla Juventus e infine convalidò il goal vittoria da Bonucci nonostante una sospetta posizione di fuorigioco di Vidal sul tiro da fuori del difensore bianconero.
Garcia in quell'occasione scelse di manifestare il proprio forte dissenso mimando il 'gesto del violino'. Un modo piuttosto chiaro per dire che allo 'Stadium' suonava sempre la stessa musica, ovviamente in favore dei padroni di casa.
Il gesto costò a Garcia l'espulsione ma il francese evitò la squalifica, cavandosela con una multa da 5000 euro più diffida: "Cosa voleva dire? Lasciamo perdere, parliamo della partita'. E' interessante vedere che qui a Torino le aree di rigore le fanno grandi 17 metri".
Al termine della partita a rincarare la dose ci pensò poi Francesco Totti, che si schierò dalla parte di Rudi Garcia traducendo in parole il gesto del violino.
"Da anni si verificano certi episodi che condizionano le annate. Non so se stiamo stati battuti dall'arbitro, sicuramente non dalla Juve. Con le buone o con le cattive vincono sempre. Le immagini parlano chiaro. Tutta Italia dovrebbe dire questo".
Garcia, nonostante tutto, in quella stagione contese a lungo lo Scudetto alla Juventus di Allegri ma il bilancio nei confronti diretti contro i bianconeri resta negativo: 3 sconfitte, 2 vittorie e un pareggio in sei precedenti.