Approdato nell’estate del 2018 all’Inter per diventare uno dei perni del centrocampo nerazzurro dopo le straordinarie stagioni vissute alla Roma, Radja Nainggolan a Milano ha in realtà vissuto una parentesi complicata.
Considerato ancora oggi uno dei migliori centrocampisti del panorama calcistico europeo, il ‘Ninja’ all’ombra del Duomo ha faticato ad imporsi e, nonostante abbia comunque chiuso la scorsa stagione in crescendo, è clamorosamente finito ai margini del progetto nerazzurro.
Nainggolan, protagonista della puntata di 'Linea Diletta' su DAZN, ha smentito le voci che lo volevano non in sintonia con i suoi compagni dell’Inter.
“Scrivono che io ero uno spacca spogliatoio all’Inter?! Ma io non ho mai avuto problemi con nessuno! A chiunque chiedi, ti dirà ‘questo è un grande’. Io non ho mai creato problemi, io credo nell’amicizia dentro lo sport. Non sono mai stato da solo in vita mai: sento ancora compagni di 10-15 anni fa. Poi, che uno fa fuori dal campo fa un passo sbagliato, è un altro discorso, ma il rispetto dei compagni è una cosa a cui tengo tantissimo. Però quando ti descrivono così, poi ci vivi con quell’etichetta che è difficile levarsi”.
Il suo posto nel cuore del centrocampo nerazzurro è stato preso da Barella, un talento che Nainggolan stima molto.
"Mi sarebbe piaciuto giocare con Barella, oggi ha 22 anni, penso sia un giocatore forte, che diventerà un grandissimo giocatore, deve fare esperienza a livello internazionale ma è normale. Non ha una qualità in particolare, ne ha talmente tante tutte sopra la media, che migliorando può diventare davvero un giocatore importante".
Nainggolan in estate è ripartito dal ‘suo’ Cagliari, resta però il rammarico per non aver avuto la possibilità per lavorare per più tempo con Antonio Conte.
"Mi sarebbe piaciuto essere allenato da Conte perchè in un mese, anche se non potrai mai giudicare nessuno in un mese, ho visto la sua determinazione, vedevo quali erano le sue idee, era molto chiaro, molto diretto. Mi ha chiamato un giorno da parte e mi ha detto "guarda Radja io per te, tra virgolette, ero malato, ti volevo al Chelsea con me, poi hanno preso una decisione che io condivido". E quindi lui stava dietro alla scelta della società, lui me lo ha detto chiaro e tondo, apprezzo l'uomo che ti viene a dire le cose e quindi sono stato molto tranquillo, poi prima o poi vediamo come va a finire perchè avevo voglia di dimostrare”.