Mano pesante del giudice sportivo per Lautaro Martinez, che paga a caro prezzo l'esplosione di rabbia e l'espulsione avvenuta contro il Cagliari: due giornate di squalifica, salta il Derby. Tutto confermato dunque, l'argetnino dovrà saltare sia la gara contro l'Udinese, sia quella contro il Milan.
A confermare ufficialmente la decisione di due giornate di squalifica e 15.000 euro di multa, il comunicato ufficiale del giudice sportivo Mastrandea. Stesso provvedimento anche per il terzo portiere Berni, reo di essere entrato in campo per discutere con l'arbitro Manganiello.
Questa la spiegazione della squalifica di Lautaro Martinez da parte di Mastrandea:
"Per proteste nei confronti degli Ufficiali di gara (Sesta sanzione); per avere inoltre, al 48° del secondo tempo, all'atto del provvedimento di ammonizione, con estrema platealità, assunto un atteggiamento intimidatorio avvicinandosi vigorosamente al Direttore di gara al quale urlava in faccia frasi in spagnolo; dopo il provvedimento di espulsione veniva allontanato con forza dai suoi compagni di squadra reiterando la veemente protesta e scagliando con rabbia un pallone mentre abbandonava il terreno di giuoco e continuava ad inveire contro il Direttore di gara".
Doppio turno di stop dunque anche per Berni, la cui ultima presenza ufficiale risale comunque a diverse stagioni fa:
"Per avere, al termine della gara, al momento del rientro negli spogliatoi, con atteggiamento minaccioso rivolto all'Arbitro espressioni dal contenuto intimidatorio".
Sarà invece regolarmente in panchina contro Udinese e Milan il tecnico dell'Inter, Conte, infuriato dopo il triplice fischio finale, tanto da accerchiare Manganiello insieme a diversi suoi collaboratori. La società nerazzurra è stata comunque multata per il comportamento degli stessi.
20.000 euro di multa per l'Inter, sia per la reazione di Conte, sia per i cori anti-Ibrahimovic dei suoi tifosi:
"Per avere suoi tesserati, al termine della gara, sul terreno di giuoco, creato un clima di tensione nei confronti degli Ufficiali di gara, che venivano circondati in occasione delle proteste, perdurando tale clima fino al loro ingresso negli spogliatoi, nonché per aver impedito ai medesimi di eseguire il saluto finale del cd "terzo tempo"; e, inoltre, per avere suoi sostenitori, al 26° del secondo tempo, intonato un coro offensivo nei confronti di un calciatore di altra Società".