Una delle sorprese del mondiale italiano del 1990 fu la partecipazione di Costa Rica.
"Los Ticos" affrontarono Svezia, Brasile e Scozia nel girone, riuscendo clamorosamente a qualificarsi per gli ottavi di finale.
La partita contro la Cecoslovacchia, capitanata da Thomas Skurahvy, fu un ostacolo troppo grande per una nazionale senza esperienza che riuscì però a conquistare il cuore degli italiani con il suo calcio tutto "cuore ed umiltà".
Erano gli anni in cui il marketing ancora non era una parte importante del calcio ed alcune squadre avevano addirittura gli stessi modelli di divise ed al di là dell'ottimo rendimento, Costa Rica viene ricorsta per un curioso aneddoto: nel suo debutto a Genova contro la Scozia, il Costa Rica esibì la sua classica uniforme composta da una maglia rossa ed un calzoncino bianco, cosa che non avvenne nella partita seguente disputata a Torino.
Infatti, per la partita contro il Brasile di Milutinovic nella città sabauda, la divisa adottata dal Costa Rica fu ad immagine e somiglianza della Juventus e del primo club costituito nella nazione centroamericana, il Libertad: maglia a strisce bianconere con pantaloncino bianco.
Così facendo, il Costa Rica conquistò le simpatie dei tifosi italiani, che appoggiarono la squadra nonostante la sconfitta per 1-0 in favore dei brasiliani.
La dimostrazione d'affetto da parte del pubblico, fece sì che l'uniforme venne riutilizzata dalla squadra nella partita successiva contro la Svezia, vinta con gol di Flores e Medford, permettendo a "Los Ticos" di accedere agli ottavi di finale.
Da allora in poi, il Costa Rica non utilizzò più la divisa a strisce, eccetto nel 2014 quando la Lotto volle omaggiare la nazionale centroamericana con un'uniforme come quella utilizzata ad Italia 90.