Manovre in difesa in corso, necessarie per non rimanere con l'acqua alla gola come accaduto nel match più importante della stagione contro l'Ajax: la Juventus ha individuato il reparto da rinforzare, a prescindere da colui che sarà il prossimo allenatore (Sarri e Pochettino in lizza).
Barzagli ha già detto addio, Chiellini compirà 35 anni ad agosto e non sembra dare le giuste garanzie dal punto di vista fisico: per questo motivo i campioni d'Italia vogliono puntellare la retroguardia con un profilo di respiro internazionale che corrisponde a quello di Marquinhos del PSG.
Classe 1994, il brasiliano venne acquistato nel 2013 per oltre 30 milioni dai parigini che lo prelevarono dalla Roma: allora la scrivania da direttore sportivo era nelle mani di Leonardo, che nel connazionale vide qualcosa di brillante e positivo. A ragione.
Cinque anni dopo, il valore di Marquinhos è raddoppiato: il PSG lo valuta 60 milioni ma non sembra intenzionato a privarsi facilmente di lui. Secondo 'La Gazzetta dello Sport', il giocatore avrebbe però accettato di buon grado il corteggiamento bianconero, dando la disponibilità a trasferirsi a Torino.
L'ingaggio da 6,5 milioni non spaventa 'Madama' che potrebbe essere costretta a inserire nell'operazione una pedina di scambio: tutto porta a pensare a Miralem Pjanic, regista graditissimo al PSG e, peraltro, ex compagno di squadra di Marquinhos ai tempi della Roma.
Per la Juventus il bosniaco non è più uno degli intoccabili: resta comunque l'alta valutazione (almeno 80 milioni per vederlo partire) e l'ottimo rapporto del giocatore con i tifosi, che accetterebbero a malincuore di veder partire uno dei loro pupilli.
L'idea Marquinhos ha preso quota dopo aver capito le difficoltà insormontabili sorte per Matthijs De Ligt, destinato al Barcellona che con ogni probabilità ricoprirà nuovamente d'oro l'Ajax dopo l'acquisto di Frenkie De Jong.
Il brasiliano ha le caratteristiche giuste per ben figurare in bianconero, sia in un modulo a tre che come uno dei due centrali in uno schieramento a quattro. A suo vantaggio, l'esperienza maturata giocando insieme a un certo Thiago Silva e la duttilità: può essere impiegato anche davanti alla difesa grazie alla dote non comune di assalitore degli attaccanti o centrocampisti avversari.