Fabio Paratici, si sa, è uomo di campo. Taccuino in tasca, penna in mano e rettangolo di gioco come punto di riferimento. Tre ingredienti che accompagnano costantemente il 46enne dirigente piacentino, diventato da poco il responsabile dell'area sportiva della Juventus. Una carica prestigiosa che, comunque, non cambierà alcunché in termini di modus operandi. Perché l'ex Sampdoria, anche in qualità di direttore sportivo, ha sempre detenuto un potere centrale.
Altro giro, altra tappa: capitale francese. Paratici l'ultimo blitz l'ha fatto registrare in terra transalpina in occasione di Paris Saint-Germain-Lione, sfida vinta dai padroni di casa con un netto 5-0. Qui, visionando qua e là, il dirigente bianconero ha avuto modo di valutare da vicino i progressi di Tanguy Ndombele: classe '96, centrocampista dotato di grande fisicità, viaggia verso il definitivo salto di qualità. Seguito pure dalle due squadre di Manchester, il nuovo gioiello dell'OL potrebbe acquisire una valutazione mastodontica. D'altro canto, è risaputo, Jean-Michel Aulas è pura bottega cara.
Parlare di interessamento vero e proprio, forse, sarebbe eccessivo. Ma la Juventus, in chiave Ndombele, conosce perfettamente la materia. E come spesso accade in queste dinamiche, quindi, i costi faranno la differenza. Dalla Francia, in tal senso, rimbalzano voci poco rassicuranti. Il Lione, infatti, starebbe ragionando attorno agli 80 milioni. Cifra che – banale anche sottolinearlo – renderebbe la strada maledettamente in salita.
La Signora, contemporaneamente, pensa a valorizzare i propri giovani. Da qui, appunto, la scelta di respingere il timido assalto dell'Atletico Madrid su Rodrigo Bentancur. In virtù di una rosa stellare, Madama può permettersi il lusso di selezionare i prossimi all'insegna dell'extra lusso. Pescando, magari, dalla Ligue 1.