Il Milan, da circa un mese, ha ingranato la quarta e sta accorciando a vista d'occhio sulla terza posizione dell'Inter. Si deve difendere anche dagli attacchi da dietro di Lazio, Atalanta e Roma, ma è una delle grandi favorite per tornare finalmente in Champions League.
Un giocatore fondamentale per questa corsa sarà sicuramente Suso. Sta tornando al 100% dal punto di vista fisico, anche se ancora manca il goal. Ai microfoni della 'Gazzetta dello Sport' si è raccontato, fissando anche gli obiettivi stagionali.
"Il quarto posto non deve diventare l'ossessione. Se pensiamo che sia una necessità, un obbligo, aumenta anche la pressione. Dobbiamo avere costanza specie negli ultimi tre mesi di campionato. Anche perché tra le avversarie la Roma è forte e si sa, Atalanta e Lazio invece sono meno vistose ma dure da battere. Una volta in Champions il Milan sa trasformarsi perché è lì che per la sua storia deve stare. La doppietta Coppa Italia-Champions League è possibilissima".
In questo Milan che è tornato a sorprendere c'è soprattutto la firma dei due nuovi acquisti arrivati a gennaio: Piatek e Paquetà.
"Sono due grandi giocatori che potranno dare tanto. Ma ho visto anche tanti altri fare benissimo nei primi mesi e dopo no. Andiamoci piano perché sento già troppi paragoni con chi ha vinto Palloni d’oro. Anche Kalinic all’inizio aveva fatto tutti felici, poi ha avuto difficoltà ed è stato criticato. Non è giusto proprio per loro, perché se poi sbagliano due partite si dirà subito il contrario. Vale per tutti: ora le cose vanno bene ma se ne perdiamo due torniamo a essere disastrosi. Piatek poi è uno simpatico e Paquetà sta prendendo lezioni di italiano per impararlo il più in fretta possibile".
In estate, ma anche negli anni passati, qualche squadra si è fatta avanti per Suso, che fino ad ora ha sempre però giurato amore al Milan.
"Io qui sono felice, è la mia famiglia ed è qui che voglio rimanere. Ho anche rifiutato tante proposte in estate pur di restare. Son passate proprietà, allenatori, giocatori bravissimi e io sono sempre qui. Stiamo parlando serenamente del prolungamento e lo faremo ancora".
Elogio finale anche per Gattuso, vero artefice di questa risalita del Milan, a cui Suso sembra davvero legato, anche fuori dal campo.
"Il rapporto umano è la nostra cosa più bella. In una delle ultime partite gli ho detto: 'Mister, io e Calhanoglu stiamo facendo i terzini'. Ma ho capito che anche questa è una strategia, se non prendiamo goal poi uno lo facciamo sicuro. Lui è perfetto, è l’allenatore giusto al momento giusto nel posto giusto. Per noi è un punto fermo. A me personalmente ha dato tanto e penso di avergli dato tanto anche io".