Dopo la prima puntata con José Mourinho come protagonista, Diletta Leotta ha intervistato in quel di Bologna Roberto Mancini nel secondo appuntamento con 'Linea Diletta' su DAZN. Il commissario tecnico della Nazionale ha parlato della sua nuova avventura in Nazionale
Nel rettangolo da gioco del paddle, Mancini ha spiegato cosa si aspetta dall'Italia del futuro, che possa far cambiare idea ai tifosi dopo anni di delusioni. L'avventura del commissario tecnico azzurro non è certo iniziata da molto, ma le idee su cosa debba essere la Nazionale sono ben chiare.
A DAZN, Mancini spiega la particolarità della sua Italia:
"Spero piaccia perchè ha dei giocatori tecnicamente bravi, che possa riavvicinare i tifosi della squadra. Ora c'è entusiasmo per fortuna".
Entusiasmo che hanno provato Zaniolo e Kean alla prima chiamata in Nazionale:
"Forse Nicolò non se lo aspettava, visto che l'abbiamo chiamato quando ancora non giocava in Serie A. In sei mesi è migliorato tantissimo, ma la strada è lunga. Anche Moise era nella squadra Under 19 azzurra, magari non ci si aspettava così tanto. Hanno grande talento, dobbiamo dare spazio ai giovani".
Proprio questo è stato il colpo di Mancini in Nazionale:
"Oltre a firmare... Ho puntato sui ragazzi più giovani e qualche più esperto. Il mio errore? Quando alla seconda partita contro il Portogallo in Nations League abbiamo cambiato tutta la squadra, ma il nostro obiettivo anche col rischio di perdere. Migliorano solo con partite così importanti".
Oltre al Mancini pubblico c'è però il Roberto privato:
"Sono sincero e introverso, ma conosco il mio lavoro. Come mi descriverebbero i miei giocatori in una parola? Fantastico... Dovrebbero scegliere me perchè sono il migliore".
Dopo il mancato approdo al Mondiale russo, l'Italia cerca la rinascita:
"Il nostro obiettivo è qualificarsi all'Europeo, ma dobbiamo vincere tutte le partite perchè il nostro ranking è troppo brutto per l'Italia".
Un Italia in cui cerca spazio anche Mario Balotelli, escluso dalle ultime convocazioni di Mancini:
"Balotelli è un giocatore di grande talento, è nel pieno della maturità calcistica. E' tutto ancora nei suoi piedi e la sua testa e sa, visto che l'ho fatto debuttare quando era un bambino, la stima che ho per lui. Però serve fare molto di più. E' giusto che esulti dopo un goal come quando era ragazzino".
Balotelli gioca a Nizza, mentre Mancini ha deciso di tornare in Italia:
"Sono stato bene ovunque, ma sopratutto Genova e Bologna. Quando ero fuori mi mancava tutto, sopratutto il sole. Ora alleno la Nazionale, un grande onore. Le cose devono andare nel verso giusto perchè ad un grande allenatore può capitare di non allenarla".
Ora Mancini deve gestire giocatori come Chiesa e Barella:
"Abbiamo quattro o cinque giovani che possono diventare straordinari, l'unico consiglio è quello di allenarsi, visto che hanno la fortuna di trasformare il loro hobby in un lavoro. La cosa migliore che ci sia. Bernardeschi invece può migliorare tantissimo".