Lunga intervista di Andrea Pirlo che, a "La Gazzetta dello Sport", tra le altre cose dice la sua sul caso Icardi e si schiera dalla parte dell'Inter.
Pirlo infatti non ha dubbi quando gli si chiede chi perda di più senza l'altro tra l'Inter e Mauro Icardi.
"L’Inter resta, chi non gioca perde valore: se Icardi fosse stato ancora fermo, chi lo avrebbe voluto più? L’Inter un altro attaccante ce l’ha: come rientrerà Icardi dopo essere stato fermo così tanto? Lautaro è più completo, fa giocare meglio la squadra; Icardi è più uomo goal. Ma possono giocare insieme".
Quindi l'ex regista di Milan e Juventus lancia un'altra frecciata a Icardi e alla moglie Wanda Nara.
"I procuratori vanno in sede, parlano, risolvono le cose lì dentro: ci sarebbe stato meno casino se tutto fosse stato meno pubblico, meno social".
Pirlo invece incorona Piatek che gli ricorda un altro grande bomber col quale ha scritto pagine indimenticabili nella storia del Milan.
"L'addio a Higuain un guadagno? Da come vanno le cose, sì: Piatek è giovane, e fa quasi sempre goal. Mi piace la cattiveria con cui cerca sempre la porta, quasi da assatanato: mi ricorda Inzaghi, sembra sapere sempre dove andrà il pallone".
La squadra regina del campionato però resta la Juventus e secondo Pirlo per i bianconeri potrebbe essere l'anno buono anche in Champions League.
"Nell’anno giusto ci sono episodi che ti fanno capire che lo sarà. Nel caso della Juve quella partita perfetta, l’aver eliminato chi avrebbe giocato la finale in casa, l’uscita del Real.... La Juventus mi sembra più forte del Barcellona, il City invece è pericoloso".
Infine Pirlo spiega il mancato ritorno in Nazionale come assistente tecnico di Roberto Mancini.
"Non hanno voluto: conflitto di interessi con il mio ruolo di talent a Sky. Per me non c’era conflitto, e loro sapevano tutto: infatti all’inizio mi avevano detto che non ci sarebbero stati problemi. Nessun rancore, ma un po’ mi è dispiaciuto".