Da quando è arrivato sulla panchina del Chievo, Domenico Di Carlo ha invertito la rotta che aveva fino a quel momento contraddistinto la stagione. Adesso la squadra crede in una salvezza che avrebbe del miracolo.
Al ritorno dalla sosta ci sarà però la Juventus ad attendere il Chievo. Tuttavia, intervistato da 'Tuttosport', Di Carlo dimostra di non avere paura di questo impegno.
"Tanto bisogna affrontarle tutte e sono tutte squadre importanti che occorre sfidare con la stessa attenzione. E’ più facile preparare la gara con la Juve ma sarà più difficile da gestire perché se sbagliamo atteggiamento ce ne usciamo con 4 o 5 goal sul groppone. Ma se al contrario sapremo giocare come dovremo allora anche la Juventus dovrà sudarsela eccome per batterci".
Ci sarà anche da arginare un giocatore come Cristiano Ronaldo. Ma in questo caso l'allenatore del Chievo non ha la ricetta già pronta.
"Mi pare che sinora non ci sia riuscito nessuno a fermare il portoghese. Negli spazi grandi lui ti ammazza, devi cercare di restringere i metri per lui a disposizione. Il problema è che poi devi fare attenzione a Mandzukic, Dybala, Bernardeschi, Douglas Costa. Per cui è complicato".
Infine l'allenatore del Chievo svela anche qualche retroscena dei suoi allenami. L'ingrediente per tornare a far sorridere i giocatori del Chievo era semplicemente un po' di serenità.
"In ogni allenamento io cerco sempre motivazioni sorprendenti che riescono a dare una scossa alle ore che passiamo insieme. Bisogna trovare uno spirito combattivo al top da proporre poi alla domenica: meglio che non si sappia troppo... Diciamo per esempio il “tiro simpatia”, ovvero chi è il primo giocatore che nelle sfide interne riesce a realizzare la prima conclusione da fuori area. L’ho preso in prestito da un mio vecchio allenatore: Rumignani. Voglio una squadra che sappia osare, che agisca prima di dover reagire. E allora questo spirito coraggioso è giusto che venga “allenato”in settimana anche con piccoli escamotage".