Il portoghese arrivò a Napoli in prestito nel gennaio del 2013, per poi tornare al Porto al termine della stagione. Nei pochi mesi trascorsi in Italia fu notato dall'Inter che decise di portarlo a Milano l'anno successivo.
“La prima cosa che mi viene in mente sono i gol al Meazza: segnare a San Siro è un’emozione unica. Il primo giorno in cui sono arrivato ero teso perché quando vai in prestito da qualche parte non è mai facile, visto che pensi sempre al fatto che dovrai dare molto per convincere il club a riscattarti", ha aggiunto Rolando.
Il difensore ha ricordato con affetto quello che ai tempi era il tecnico dell'Inter, Walter Mazzarri: "Lo ringrazierò per sempre. Quando sono arrivato a Napoli in un mese dovevo imparare tutto sul suo gioco, per me era tutto diverso: la difesa a tre, un Paese nuovo… Dopo però ho iniziato a giocare e lui mi ha portato all’Inter dicendo che gli era piaciuto come avevo imparato tutto in fretta. Da lì è nato un bellissimo rapporto allenatore-giocatore ma anche umanamente".
Nonostante l'Inter volesse riscattarlo e il giocatore volesse restare in Italia, il difensore fu costretto a tornare in patria: “E’ stato un momento difficile: dopo sei mesi all’Inter, la dirigenza mi ha detto che la loro intenzione era quella di riscattarmi. Era tutto fatto e deciso. Poi però hanno cominciato a parlare con il Porto e, come sempre accade con loro, non è stato facile trattare."
"Il più comunque era fatto, il problema è stato che poi il Porto ha cambiato allenatore, ed il nuovo tecnico ha detto che voleva avermi in squadra. La trattativa lì è saltata e mi è dispiaciuto: io volevo andare via, tornare all’Inter, ma alla fine non se ne è fatto nulla. Io mi sentivo interista e volevo rimanere“, ha concluso il difensore del Vraga.