Poteva andare peggio. Difficilmente poteva andare meglio. L'Inter, consapevole comunque che considerare i favoriti sulla carta non ha il minimo senso logico in Europa, sorride. Retrocessa dalla Champions League, sfiderà in Europa League il Rapid Vienna, primo ostacolo nella fase ad eliminazione diretta della seconda competizione europea.
Un Rapid Vienna che non solo fa tirare un sospiro di sollevo, almeno per ora, ai tifosi dell'Inter, ma rievoca nei fans di vecchia data ricordi di soddifazione massima, di gioie e di un trionfo europeo che in casa Inter, negli anni '90, era atteso da decenni. Torniamo indietro proprio al 1990.
L'unico precedente tra Inter e Rapid Vienna è a dir poco beneaugurante, visto che nei 32esimi di finale della Coppa UEFA, oggi Europa League, la prima gara ad eliminazione diretta dei nerazzurri fu proprio contro la squadra austriaca, eliminata nella gara di ritorno solo grazie ai tempi supplementari.
Se in quella gara l'Inter rischiò seriamente di uscire immediatamente dall'Europa League (ormai si chiama così), alla fine della stagione i nerazzurri riuscirono a conquistare il trofeo ai danni della Roma, tornando a vincere in Europa dopo un digiuno durato 25 anni.
Era l'Inter tedesca del trio Brehme-Matthaus-Klinsmann, ma era anche l'Inter di italiani leggendari come Zenga e Bergomi. Una squadra che dopo aver sofferto contro lo stesso Rapid Vienna nei 32esimi e nei 16esimi contro l'Aston Villa, non ebbe più problemi fino alla finale, vinta grazie al 2-0 contro la Roma, nonostante l'1-0 del ritorno.
I tedeschi non sono più di casa a San Siro, nè i portieri o i centrali italiani. Al loro posto sono arrivati i sudamericani e i grandi dell'est, da Skriniar a Handanovic, passando per Icardi e Perisic. Una generazione di giocatori cresciuta proprio durante l'esplosione dell'Inter teutonica-azzurra.