Mossa a sorpresa del Milan che, secondo 'Il Corriere della Sera', dopo averlo annunciato ufficialmente prima di Natale non ha ancora presentato il ricorso al TAS contro la sentenza della Camera giudicante dell'UEFA per il mancato rispetto del Fair Play Finanziario nel triennio 2014-2017.
Non solo, sempre secondo il quotidiano l'intenzione del Milan è quella di evitare una battaglia giuridica ma di cercare piuttosto un accordo con l'UEFA che peraltro ha già rinviato a giudizio i rossoneri pure per il triennio 2015-2018.
Il rischio di una stangata insomma è troppo alto, ecco perchè alla fine il Milan vorrebbe trovare una soluzione senza dover arrivare al TAS. Soluzione che auspica anche l'UEFA.
L'ultima sentenza, che aveva fatto infuriare la società rossonera, ha inflitto al Milan una multa da 12 milioni di euro, il limite di 21 giocatori nelle Coppe e l'esclusione dalle competizioni europee se nel 2021 non sarà raggiunto il pareggio di bilancio.
Il Milan invece chiederà all'UEFA di avere più tempo, considerato che il bilancio 2018 ha fatto registrare un passivo di 126 milioni e il prossimo non andrà molto lontano dai 100 milioni.
Un compromesso gradito a entrambe le parti a questo punto potrebbe essere il 'patteggiamento', con il Milan che resterebbe fuori dalle competizioni europee per una stagione ma allo stesso tempo eviterebbe il sommarsi di ulteriori sanzioni.
Soluzione questa ovviamente plausibile se il Milan dovesse qualificarsi alla prossima Europa League a cui i rossoneri rinuncerebbero a cuore più leggero, molto meno in caso di quarto posto e conseguente accesso alla fase finale della Champions League.
In tutto questo sul caso Milan restano vigili gli altri club europei che per anni hanno dovuto rispettare rigidamente i paletti del Fair Play Finanziario con Inter e Roma in prima fila. Un eventuale trattamento di favore nei confronti della società rossonera da parte dell'UEFA, ovviamente, non verrebbe digerito.