La Coppa Libertadores è appesa ad un filo. La CONMEBOL e il Boca si affronteranno nei prossimi giorni per vedere se la partita si giocherà o meno dopo esser stata rinviata due volte.
Daniel Angelici, presidente dei 'Xeneizes', ha già annunciato la sua intenzione di voler andare fino in fondo. La società del quartiere de La Boca è arrivata domenica alla riunione con una sola idea in testa: non giocare fino a quando i propri giocatori non avranno recuperato la condizione.
Per avvalorare l'intenzione di ottenere una vittoria amministrativa, la società ha ricordato l'incidente con spray al peperoncino del 2015, per il quale il Boca stesso fu squalificato senza disputare la partita di ritorno.
Angelici pare molto serio nelle sue affermazioni, anche se la CONMEBOL ha ideato un piano per provare ad impedire che una decisione del Tribunale Disciplinare finisca di rovinare il poco che resta di questa finale.
Secondo quanto riferisce a 'Clarìn' una fonte molto vicina ad Alejandro Dominguez, l'Unità Disciplinare già avrebbe deciso di non confermare la richiesta del Boca. "La partita si giocherà", avrebbe affermato questa fonte.
La seconda incognita sarebbe il luogo. Si è parlato della possibilitá di giocare la partita negli Emirati Arabi, anche se l'organizzazione vuole che si giochi al Monumental e con pubblico, e nel peggiore dei casi non fuori dal territorio argentino.
La parte più complicata è trovare una data. L'evento mondiale del G-20 riduce le possibilitá. All'interno della CONMEBOL si parla dell'8 dicembre, data che sarà proposta martedi ai presidenti alla riunione che si terrà ad Asunciòn.
Quello che è sicuro è che il River riceverà una forte sanzione economica, di quantità ancora sconosciuta. Tutto questo è ciò che la CONMEBOL ha preparato per far si che il campione della Coppa Libertadores 2018 non sia eletto tramite un pezzo di carta.