La sentenza dell'UEFA nei confronti del Manchester City è arrivata, ed è una stangata: due anni di esclusione dalla Champions League (e da tutte le competizioni UEFA) e multa di 30 milioni di euro.
Il club dello sceicco Al-Thani era indagato per aver infranto le regole del Fair Play Finanziario 'pompando' le cifre degli accordi di sponsorizzazione nei bilanci presentati all'UEFA, come ha spiegato l'organizzazione del calcio europeo.
“La Camera Giudiziaria dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club, dopo l’udienza del 22 gennaio 2020, ha oggi notificato al Manchester City la sentenza definitiva. […] La Camera ha trovato il club colpevole di aver seriamente infranto le regole del Fair Play Finanziario, aumentando i ricavi da sponsorizzazioni nei suoi conti presentati all’UEFA tra il 2012 e il 2016. Inoltre ha constatato che il club ha mancato di collaborare nelle indagini per il caso. Ha così imposto che il City dovrebbe essere escluso dalle competizioni UEFA per le prossime due stagioni e pagare una multa di 30 milioni di euro. La decisione è soggetta ad appello alla Corta dell’Arbitrato dello Sport”.
La replica del Manchester City non si è fatta attendere tramite un comunicato sul proprio sito ufficiale: “Il Manchester City è contrariato, ma non sorpreso dalla decisione dell’UEFA. Il club ha sempre affermato di dover trovare uno strumento di giudizio indipendente e imparziale. […] Il club ha presentato ricorso al CAS. Questo è un caso avviato dall’UEFA, perseguito dall’UEFA e giudicato dall’UEFA. Il club cercherà un giudizio imparziale nei minori tempi possibili”.
February 14, 2020