Mauro Icardi ha già conquistato la Champions League. Dopo aver aspettato a lungo il giorno del debutto, infatti, l'attaccante argentino ha trascinato l'Inter nelle prime due uscite europee e non solo con i goal.
Quella sfoderata dal capitano nerazzurro sul campo del PSV è stata una prestazione da leader assoluto culminata con un paio di recuperi nella propria metà campo sul finire di gara. Proprio quello che gli chiede da tempo Spalletti per crescere ancora, insomma.
"Qualche volta però deve venire più incontro e non cercare la profondità, anche perché quando vuole sa tenere la palla e diventare più grande e più grosso di quello che è", ha sottolineato anche ieri sera il tecnico.
Icardi dal canto suo incassa e non fa una piega: "Sapevamo che dovevamo difendere e io ho cercato di aiutare la squadra nel migliore dei modi. Spalletti mi incitava per difendere? Sì, il mister fa il suo lavoro, è giusto che faccia così, io cerco di fare il meglio possibile per la squadra e cerco di aiutare in ogni momento".
I goal d'altronde sono arrivati comunque e fanno di Icardi il primo giocatore dell'Inter ad aver segnato nelle sue prime due presenze in Champions League dai tempi del brasiliano Adriano.
Oltre ai goal però, come detto, Icardi in Olanda ha impressionato per voglia e spirito di sacrificio. Doti che in molti gli hanno spesso rimproverato di non possedere a sufficienza.
Icardi infatti già nel primo tempo era stato protagonista di un paio di spunti molto interessanti e aveva messo lo zampino anche nel goal del pareggio realizzato da Nainggolan.
Il tutto prima della zampata vincente da rapace dell'area di rigore o, per dirla alla Spalletti, 'da animale': "Mauro in fase di realizzazione non ha punti deboli, dentro l'area è un animale". Se poi inizia anche a difendere...