Un Manuel Locatelli a tutto campo quello che si è raccontato a "La Gazzetta dello Sport". Il giovane centrocampista del Sassuolo ha ricordato il suo passato al Milan, squadra che lo ha lanciato tra i professionisti e per la quale si è ritrovato anche a piangere dopo un sofferto addio.
Locatelli il suo capitolo in rossonero lo ha chiuso l'estate scorsa, passando a titolo definitivo al Sassuolo di De Zerbi. Un trasferimento al quale il classe '98 di Lecco è arrivato dopo un periodo buio.
"Non so se è giusto dire che mi abbiano abbandonato, ma non sentivo più fiducia. E ho sofferto e pianto, sono sincero: è stata la mia vita per 10 anni. Ma sapevo che la scelta giusta era Sassuolo, che avrei sentito l’affetto giusto, qui. Affetto da ripagare, visto quanto ha speso".
I neroverdi hanno infatti deciso di scommettere con decisione sul centrocampista italiano, accettando l'obbligo di riscatto di 14 milioni totali fissato dal Milan.
"All’inizio ho fatto fatica, ammetto. E lì De Zerbi è stato un bell’insegnante: mi ha lasciato concetti di gioco nuovi ed è riuscito a colpirmi nel carattere, perché mi ha fatto fare panchine di fila per le quali io reagivo male allenandomi male, stavo col muso, non le trovavo giuste. Sbagliavo".
Ma se il presente parla emiliano, nel futuro di Locatelli potrebbe esserci la città di Torino. La Juventus ha già cercato infatti l'ex rossonero, il quale non ha escluso di sognare anche un futuro in bianconero.
"Non lo so: se in futuro ci fosse un interesse sarebbe fantastico ma ora c’è il Sasòl".
E proprio contro la Juventus Locatelli riuscì a segnare un incredibile goal a San Siro il 22 ottobre del 2016. Un ricordo molto caro al giocatore.
"Gigi mi fa i complimenti dicendomi “continua così” poi faccio l’intervista, entro nello spogliatoio ed è un festoso inferno. Mi hanno detto: “Oh, ora diventi anche bello!” Ora sono maturato, quello è un ricordo bellissimo ma non voglio che Locatelli sia solo quel gol: perché non voglio che, nonostante sia il momento più bello della mia carriera, resti unico".
L'ex Milan si è poi voluto togliere anche qualche sassolino dalla scarpa. Una critica a chi lo esaltato troppo velocemente, finendo poi per scaricarlo alle prime difficoltà.
"Sono stato sempre in equilibrio con me stesso, io. Anche grazie ad una stupenda famiglia. Poi, posso aver sbagliato nel sentirmi forte, ma anche perché me lo facevano credere fuori... Crisi d’identità? Zero".
Più consapevolezza nei propri mezzi e un futuro tutto da scrivere. Il prossimo obiettivo di Locatelli sarà quello di fare bene all'Europeo Under 21, con uno sguardo sulla Nazionale maggiore.
"L'Europeo? Vincerlo è difficile e ci proviamo, però siamo forti e molti di noi hanno cominciato a giocare con una frequenza. E questo vuole dire tanto. Mancini? Sognare si può sempre, ma viaggi mentali non ne faccio più...".