E’ una partita probabilmente diversa da tutte le altre quella che si appresta a vivere Maurizio Sarri. La Juventus infatti, domenica sera sarà impegnata al San Paolo contro quello che per tre anni è stato il 'suo' Napoli.
Il tecnico bianconero ha presentato la sfida attraverso la consueta conferenza stampa della vigilia.
"Per me si tratta di una partita particolare, ma è chiaro che non bisogna correre il rischio di spendere energie per un aspetto che è solo personale. La cosa che conta è l’obiettivo collettivo e quindi portare a casa punti da una partita che sarà complicata".
"Tornare un giorno al Napoli? Adesso non ho questo tipo di pensieri. Dopo questa esperienza potrei anche smettere, dovremo vedere quante energie sono rimaste e se penserò di poter fare ancora bene".
"Il nostro giocatore più forte negli inserimenti è Khedira. Bentancur sta cominciando a farlo ed ha margini di miglioramento. Parliamo di un ragazzo giovane che sta crescendo tantissimo e che ci garantisce un grande dinamismo. In questo momento è un giocatore estremamente importante perché ci consente di giocare in tutti i modi. E' un giocatore serio".
"Io solitamente non guardo mai certi aspetti, anche perché hanno duemila sfaccettature diverse, alcune sono positive e altre sono negative. Se Higuain domani gioca è perché viene da una partita straordinaria, se non gioca è invece perché avrò preso un altro tipo di decisioni, decisioni che devono essere prettamente tattiche".
"Il Napoli con Demme torna ad avere un punto di riferimento per vie centrali. Mi aspetto una partita difficile, contro un avversario forte. Le squadre forti, anche se attraversano dei periodi difficili, nella partita secca possono fare grandi cose. Quella del Napoli è una classifica strana, che non corrisponde a quello che stanno facendo visto che sono primi in varie classifiche di rendimento. Hanno qualità tecniche elevati ed io so bene quanto per loro conti la sfida di domani".
"I fischi li vedrei come una manifestazione d’affetto. Io ero lì quando la Juve ha pagato la clausola di Higuain e posso dire che i fischi erano ingiusti".
"Dello scambio De Sciglio-Kurzawa non so assolutamente nulla, anche perché il direttore mi ha detto che si tratta solo di un’ipotesi. Kurzawa lo conosco relativamente ed essere sinceri. Una cosa è studiare un giocatore, un altro e vedere un giocatore mentre sei a cena".
"Eriksen all’Inter? Parliamo di un giocatore di grande caratura, poi da qui a pensare che possa cambiare gli equilibri è un passo successivo. A noi la cosa non interessa, sappiamo di essere competitivi e dobbiamo concentrarci solo su noi stessi".
"Quella della pressione è un falso mito, uno se la pone autonomamente quella che sente. Sul non allenare fino a 70 anni dico quindi che la pressione estera non conta, ma se uno sente di non avere più motivazioni conviene smettere. Non so se questo accadrà alla fine del mio contratto con la Juventus, dipende. Se sarò lo stesso Sarri andò avanti, altrimenti no".
"Il Napoli di Gattuso è diverso da quello di Ancelotti anche dal punto di vista del modulo. Gattuso è un tecnico che riesce a gare solidità alle sue squadre e mi sembra che stia riuscendo in questo suo intento. Ha detto che ha fatto copia e incolla del mio gioco? Si accumula esperienza e alla fine si pensa che sia roba tua, mentre all’inizio si è influenzati da qualcuno. Certamente anche io avrò preso da qualcuno".