Fiorentina-Juventus non è una gara come tutte le altre: storie di trasferimenti da una parte all'altra come quelli di Roberto Baggio e Federico Bernardeschi e, soprattutto, di una rivalità che raggiunse l'apice negli anni '80, quando i viola arrivarono a giocarsi la vittoria dello Scudetto proprio con i bianconeri.
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Appuntamento al 'Franchi' sabato alle ore 15: non dovrebbe mancare Rocco Commisso che per il big match contro i campioni d'Italia si augura un giusto comportamento dei tifosi, troppo spesso al centro di critiche per cori che non hanno nulla a che vedere con il sano agonismo. Ecco le sue parole concesse in un'intervista esclusiva a 'Il Corriere dello Sport'.
"Cori? Non voglio più sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio più neanche quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no".
Da bambino Commisso era un tifoso della Juventus: tanti i ricordi che lo legano a una squadra storica con diversi campioni tra le sue file.
"Ho cominciato a giocare a 6-7 anni, per me l’unico sport era il calcio. Cominciai a tifare Juve perché lì c’erano i migliori giocatori, Sivori, Boniperti, Charles, Nicolè, e perché dal mio paese emigravano a Torino per lavorare, non a Roma o a Milano. Non sono mai andato allo stadio. Ricordo il blocco juventino ai Mondiali ’82, ma lì c’erano anche Antognoni e Graziani. Prima di arrivare alla Fiorentina avrò visto due partite, una della Nazionale, a Udine, e una dell’Inter, a San Siro, non ricordo neanche contro chi".
L'interesse della Juventus per Federico Chiesa non si è mai tramutato in offerta ufficiale recapitata alla società toscana.
"Non abbiamo mai ricevuto una telefonata dalla Juventus o da qualsiasi altro club. La nostra posizione è sempre stata chiara. Però qualcuno continua a tirare fuori sempre la stessa storia, facendo del male al ragazzo. Leggo che Diego Della Valle mi avrebbe fatto lo sconto a patto di non vendere Chiesa: ma quando mai? Le pare che tolgano settanta milioni da una trattativa? Prima di scrivere fake news i giornalisti dovrebbero verificare le notizie, bastava farmi una telefonata".
Piena fiducia nell'operato di Vincenzo Montella nonostante le due sconfitte con Napoli e Genoa che hanno fatto storcere la bocca al pubblico viola.
"E’ diverso da me. Lui è sempre calmo, pacifico, io sono più portato a urlare. Ci sono allenatori che stimolano in modo diverso, ma non dico meglio o peggio. Montella è diverso. Il suo lavoro è un cantiere aperto perché ci sono tanti giocatori nuovi, che neanche si conoscono tra loro. Abbiamo bisogno di tempo. Con il Napoli la squadra mi era piaciuta, con il Genoa no. Vediamo con la Juve".