Né in campo, né in panchina. I nomi e cognomi di Federico Fazio e Justin Kluivert non compaiono nella lista dei giocatori abili e arruolabili su cui Eusebio Di Francesco ha deciso di puntare contro il Porto, nel match da dentro o fuori da cui dipenderà la permanenza della Roma in Champions League.
Non è dunque soltanto l'undici che scenderà in campo dal 1', tra cambi di formazione e di modulo, a lasciare stupefatti. Fazio e Kluivert non vanno nemmeno in panchina: il centrale argentino e l'esterno olandese, che non sarebbero comunque partiti dall'inizio, guarderanno il match dalla tribuna.
Una scelta che Di Francesco non aveva anticipato nei giorni scorsi, nemmeno nella classica conferenza stampa della vigilia. Anche se, nel caso di Fazio, si può spiegare con il momento - e, in generale, la stagione - negativo dell'ex Tottenham e Siviglia, protagonista sabato del calcio di rigore che ha regalato alla Lazio e Immobile il momentaneo 2-0 nel derby.
La difesa della Roma vedrà dunque, da destra verso sinistra, Juan Jesus (un mancino adattato dalla parte opposta), Manolas e l'ex Marcano. Mentre sugli esterni giocheranno Perotti e un altro adattato come Zaniolo.
Scelte imprevedibili, forse discutibili e probabilmente impopolari in quella che, oggi, è la partita più importante della stagione. Anche se non va dimenticato che anche lo scorso anno, nel quarto di ritorno contro il Barcellona, Di Francesco decise di cambiare modulo e rifugiarsi nel 3-4-1-2. E il risultato finale se lo ricordano ancora tutti.