Qualcuno lo ha criticato. È vero, il goal fallito contro il Barcellona è pesato tantissimo sull’economia della stagione del’Inter in Europa, ma può davvero un singolo episodio influenzare sul giudizio? La risposta è no. Ovviamente. Romelo Lukaku, però, di goal si nutre da sempre e forse il goal fallito nello scorso weekend contro la Fiorentina quando, così come accaduto con Neto, è andato a sbattare contro Dragowski, gli ha consegnato una settimana di cattivi pensieri.
Cattivi pensieri mandati via in un attimo oggi, con una prestazione sontuosa, devastante, sottolineata dai cori di un pubblico ormai in delirio per lui. “Romelu Romelu” hanno inneggiato a lungo i sostenitori nerazzurri, coccolandosi un attaccante in grado di realizzare 12 goal in 17 giorante di campionato, di non far mancare il suo apporto alla squadra in chiave assist ma anche nel sobbarcarsi il lavoro sporco.
Contro il Genoa, inoltre, Lukaku ha impreziosito il tutto con un regalo difficile da dimenticare. Minuto 64: Gagliardini si procura un calcio di rigore e il gigante belga è pronto a calciare sotto la Sud. Il pubblico nerazzurro però rumoreggia, nessun fischio, ma in tanti si portano fin dietro la porta di Radu per indicare a Lukaku che lì, accanto a lui, c’è un ragazzo di 17 anni che oggi esordisce dal primo minuto e che sogna il suo primo goal in Serie A.
Lukaku si gira, consegna il pallone al giovane compagno di reparto e si guadagna l’ovazione dell’intero stadio. Esposito non tradisce e segna, lasciandosi andare ad un’esultanza di ‘tardelliana’ memoria. I cori, però, sono tutti per Lukaku. L’eroe, il fratello maggiore, il trascinatore.
E allora la ‘dea bendata’, che quando vuole ci vede benissimo, decide di consegnare anche a Romelu il suo bel regalo di Natale: il sinistro che il belga scaglia pochi minuti dopo, infatti, si infila sotto la traversa facendo nuovamente esplodere di gioia San Siro. È un goal fantastico, un goal che allontana ogni critica, ogni infondata perplessità. Almeno fino al prossimo goal sbagliato...