Tornato a parlare di passato e futuro in una lunga intervista a 'Tuttosport', Pierpaolo Marino ha voluto ricordare i tempi trascorsi come dirigente del Napoli, approfittando di questa occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
Mossi i primi passi da dirigente nel club partenopeo negli anni '80, Marino a Napoli tornò dal 2004 al 2009, prima di lasciare per la seconda volta il club campano a causa di alcune divergenze con il presidente Aurelio De Laurentiis. Un quinquennio che Marino ricorda sia con affetto che con delusione.
"Cinque anni bellissimi poi il proprietario decise che voleva fare il manager. Mi fa firmare un contratto per altri cinque anni, con tanto di premio Uefa per ciò che era stato fatto fino a quel momento, solo che andiamo a giocare in casa dell’Inter e succede un inferno…".
Nello specifico, Marino si riferisce a quanto accaduto nell'intervallo di un Inter-Napoli dell'ormai lontano 2009, quando De Laurentiis scese negli spogliatoi per comandare la sostituzione di Morgan De Sanctis. Una vicenda nota che portò alle dimissioni proprio di Marino.
"Lui aveva già cominciato a prendere le decisioni senza consultarmi. Così aveva chiamato Donadoni. Giochiamo a Milano e all’intervallo stiamo sotto due e zero. De Laurentiis piomba negli spogliatoi e urla: “Mister, tolga subito De Sanctis e faccia giocare Iezzo! E lei, Marino, come ha fatto a prendere uno come De Sanctis?” Succede tutto davanti ai giocatori, a me, a Donadoni che mi fa segno di non ribattere per evitare altri problemi… Fatto sta che Donadoni non cambia il portiere, perdiamo due a uno, ma io a fine partita rassegno le dimissioni. Però col tempo mi sono preso le mie soddisfazioni".
Marino ricorda infatti l'arrivo di Walter Mazzarri un anno dopo, capace di valorizzare i giocatori in rosa e di competere con la Juventus per lo Scudetto.
"A Napoli arriva Mazzarri…un ottimo allenatore che valorizza tutti i giocatori che avevo preso io e l’anno dopo, con l’aggiunta di Cavani, lotta per lo scudetto. Evidentemente certe scelte non erano così sbagliate".
Un errore di mercato Marino ammete però di averlo commesso nel corso della sua avventura al Napoli.
"Quando ho preso Hoffer per il Napoli. Non capiva la lingua, non ci fu verso di farlo integrare".