Ha vestito per due stagioni la maglia del PSG vincendo tra l’altro tutto ciò che si può vincere in Francia, a quanto pare però quella parigina non è un’esperienza che gli resterà propriamente nel cuore.
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Dani Alves nel corso dell’estate ha deciso di tornare a giocare in Brasile e di unirsi al Barcellona dopo una lunghissima parentesi europea nella quale si è consacrato come uno degli esterni più forti della sua generazione, nonché come uno dei giocatori più vincenti di sempre e proprio in patria ha ritrovato un tipo di ambiente nel quale sentirsi più a proprio agio.
Intervistato in Brasile da GQ infatti, l’ex esterno di Barcellona e Juventus, ha usato termini molto duri per raccontare la sua vita a Parigi.
“E’ una città molto stressante. Non mi è piaciuta molto. Se vai a Parigi per una settimana, sarà il viaggio della tua vita, ma se ci resti di più diventa troppo stancante. Mi ricorda un po’ San Paolo, ma li ci sono molti fottuti razzisti. A me non hanno mai detto nulla, perché li avrei mandati a fare in c***, ma ho visto come sono stati trattati i miei amici”.
Anni fa, quando giocava in Spagna, a Dani Alves venne lanciata una banana in campo e lui reagì con grandissima ironia mangiandosela.
“Abbiamo sofferto per qualche tempo in Spagna. Devi prenderla con la giusta dose di umorismo. Le cose non cambieranno facilmente, ma se non dai loro importanza non raggiungeranno il loro obiettivo”.
In Spagna Dani Alves ha comunque vissuto meglio rispetto che in Francia.
“Lì sembrano brasiliani, le persone vivono per strada, hanno una bella energia. Sono molto schietti ed io preferisco che siano così”.