La leggendaria ala gallese del Manchester United Ryan Giggs ha voluto ricordare, ai microfoni di 'beIn Sports', le difficoltà riscontrate dal giovane Cristiano Ronaldo al suo arrivo ai 'Red Devils'. Arrivato a Manchester come il teenager più pagato nella storia del calcio nel 2003, non è stato subito tutto rose e fiori.
"Era impossibile immaginare che lui sarebbe diventato uno dei migliori goleador di sempre. Nella sua prima partita contro il Bolton ha deliziato la folla con i dribbling, ma non sapeva quando passare la palla e quando invece no, troppi dribbling e qualche tuffo di troppo. Non è stato facile per lui iniziare allo United".
Eppure dopo poco tempo è riuscito ad imporsi come uno dei giocatori più importanti di quella squadra piena zeppa di campioni come Rooney, Tevez, Scholes e Giggs stesso. Grazie al lavoro di Sir Alex Ferguson Cristiano Ronaldo è diventato un top player, capace di essere decisivo nei momenti che contano, calibrando nella maniera giusta il suo talento e la sua ingombrante personalità.
"In un attimo è scattato qualcosa ed è diventato il caso di dare semplicemente la palla a Cristiano. Era diventato quello su cui contare per poter fare la differenza, quello che ti faceva uscire dalle situazioni più difficili. Era diventato un match-winner e lo aveva fatto sul palcoscenico più importante".
Ronaldo ha poi saputo continuare ad aggiornare il suo modo di giocare, adattandosi alle situazioni in cui si trovava. E la sua capacità di modificarsi e migliorarsi lo ha portato ad essere mister 701 goal in carriera.
"Ha saputo evolvere il suo gioco: è passato da essere un ala che saltava e talvolta umiliava gli avversari con le sue finte, ad essere un giocatore estremamente efficace. Tutti i grandi giocatori segnano nei momenti decisivi e lui lo ha fatto ogni volta, sia con la maglia dello United, che con il Real Madrid e con la Juventus".
La capacità di Ronaldo di essere un mostro di efficacia è diventata un suo marchio di fabbrica e gli ha permesso di vincere molti trofei, sia individualmente che a livello di squadra. Giggs è rimasto impressionato del cambiamento che ha messo in atto CR7 nel corso degli ultimi anni.
"Ho visto giocare Cristiano un paio di anni fa nella finale di Champions League, quando era al Real Madrid, contro la Juventus e non lo vedevo giocare dal vivo da due anni: raramente veniva coinvolto nella manovra di costruzione della squadra, ma appena entrava nei pressi dell'area di rigore si risvegliava. Attacca la palla e con la sua velocità di piede e l'ampia gamma di soluzioni per finalizzare che ha- destro, sinistro, testa, tap-in, calci di rigore e calci di punizione- deve essere considerato come uno dei più grandi di sempre".