Voci che si fanno sempre più insistenti, confermate da diverse fonti: Antonio Conte è vicinissimo all'Inter. Sarà l'ex tecnico della Juventus l'erede di Luciano Spalletti, che guiderà la squadra nelle ultime due gare di campionato prima di lasciare il timone al collega.
Un trasferimento che non sorprende per nulla Claudio Marchisio, uno dei fedelissimi dell'allenatore salentino tra il 2011 e il 2014. Nel corso dell'intervista concessa a "Tuttosport", ha sottolineato la professionalità di Conte, a prescindere dai colori della fede di ognuno.
"Impressione? No, è un professionista. Potrebbe avere un forte impatto, perché quando c’è da ristrutturare si trova sempre bene. Le bandiere sono sempre più rare. E gli stessi che si lamentano di questo sono poi quelli che ogni anno vorrebbero cambiare 10 giocatori su 11 della propria squadra".
Nella mente del centrocampista dello Zenit c'è ancora un discorso fatto dal mister all'intervallo della prima giornata del campionato 2011/2012 (Juventus-Parma 4-0).
"Venivamo da un’estate difficile, dopo due settimi posti eravamo in discussione tutti, per questo lavorammo tanto e duramente. Nel precampionato avevamo sofferto molto, ma in quella partita contro il Parma tutto sembrava andare bene: gran caldo, ma noi in vantaggio per 1-0, andiamo negli spogliatoi. Siamo lì che ci rinfreschiamo e siamo di buon umore, arriva Conte gridando il nome di ognuno di noi e aggiungendo: puoi dare di più! Eravamo sconvolti, volevamo dire: mister, ma stiamo vincendo... Eppure in quel momento ci ha fatto capire che non potevamo mai mollare, mai cedere un centimetro. E’ stato uno dei momenti più importanti e fondanti del ciclo".