Quello della Fiorentina è stato un inizio di stagione estremamente altalenante. La compagine gigliata infatti, è arrivata al giro di boa del campionato in un’anonima decima posizione in classifica, che la pone certamente in una zona più che tranquilla, ma al contempo anche fuori da quel gruppetto di squadre, distanti almeno quattro punti, che si stanno giocando una qualificazione alla prossima Europa League.
A ‘tradire’ i gigliati, è stato quello che ad inizio stagione era considerato il miglior reparto della squadra: quello offensivo. Il tridente composto da Chiesa, Simeone e Pjaca, in estate era stato da molti giudicato come uno dei più completi e potenzialmente letali dell’intero torneo, in realtà però il campo ha raccontato cose diverse. Se Chiesa infatti si è confermato l’autentico trascinatore della squadra (ma i goal realizzati sono stati appena 3), Simeone (4 goal e molte prestazioni insufficienti) e Pjaca (1 solo goal e tante posizioni perse nelle gerarchie di Pioli) hanno sin qui profondamente deluso. La Fiorentina, nonostante il contributo di Benassi (capocannoniere della squadra con 6 goal), Veretout (3 goal) e Mirallas (2 reti), ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto proprio a causa della difficoltà di andare a rete con costanza e, per tale motivo, ha deciso di correre ai ripari regalandosi un attaccante di sicuro valore come Luis Muriel.
Il colombiano, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Siviglia, al netto di un probabile periodo di ambientamento, dovrebbe essere un titolare inamovibile in attacco da qui al termine della stagione e il suo arrivo potrebbe in qualche modo costringere Pioli a ridisegnare la squadra.
LA FIORENTINA CON IL 4-3-3
Il 4-3-3 è stato il modulo maggiormente utilizzato da Pioli nel corso di questa stagione. Muriel ha le caratteristiche per inserirsi al meglio in un tridente offensivo e per agire come attaccante esterno. In questo caso, il tecnico gigliato potrebbe vedere il suo compito facilitato, in quanto non sarebbe costretto a proporre nuove soluzioni tattiche. L’attaccante colombiano potrebbe partire da sinistra per poi accentrarsi e provare la conclusione di destro e potrebbe anche invertire senza troppi problemi la sua posizione con Federico Chiesa, il tutto mentre Simeone conserverebbe il suo status di titolare al centro del reparto offensivo.
In alternativa, il colombiano potrebbe anche agire da punta centrale in un tridente più leggero, certamente meno forte dal punto di vista fisico, ma capace di non dare agli avversari punti di riferimento. In questo caso, Simeone finirebbe in panchina, mentre a Chiesa e Mirallas (o Pjaca in caso di segnali di ripresa) verrebbe affidato il compito di partire dagli esterni. Un modulo questo, che in corso d'opera potrebbe anche facilmente trasformarsi in un 'albero di Natale'.
LA FIORENTINA CON IL TREQUARTISTA
Nelle ultime settimane, nel tentativo di rendere migliore la manovra in attacco, Pioli ha spesso utilizzato il 4-3-1-2. A scalare nella posizione di trequartista è stato Mirallas che, pur non essendo un fantasista di ruolo, si è ben disimpegnato, garantendo più che geometrie raffinate, tanto movimento tra le linee.
Nel caso in cui il tecnico gigliato dovesse decidere di continuare su questa strada, potrebbe ritrovarsi a contare su una coppia offensiva, quella composta da Chiesa e Muriel, che farebbe dell’esplosività e della velocità le sue armi migliori. Pochi punti di riferimento, tanta capacità di inserimento, il tutto a discapito magari del possesso palla in zona offensiva. Sarebbe quindi questa una Fiorentina maggiormente votata al contropiede, con i vari Mirallas appunto, Gerson o Veretout che potrebbero alternarsi nel ruolo di ‘numero 10’, il tutto a discapito di un Simeone che perderebbe probabilmente i suoi gradi di titolare.
LA FIORENTINA CON UN CENTROCAMPO A CINQUE
Altra strada potrebbe essere quella di abbandonare la linea a quattro in difesa, e puntare su una classica coppia d’attacco in avanti. In questo caso, Pioli potrebbe contare dietro su un reparto che offre comunque grandissime garanzie e che prevederebbe Milenkovic spostato al centro al fianco di Pezzella e Vitor Hugo, mentre Chiesa e Biraghi sarebbero chiamati a presidiare gli esterni.
Questa soluzione potrebbe giovare soprattutto a Simeone che ha dimostrato di digerire poco la posizione di perno di un tridente offensivo, ma che con Muriel al suo fianco potrebbe rigenerarsi, visto che avrebbe finalmente un compagno di reparto con il quale dialogare e dividersi i compiti di difesa della palla. L’aspetto negativo di questo assetto, potrebbe essere quello di vedere un Chiesa più lontano dalla porta e chiamato ad un lavoro di enorme sacrificio sull’out di desta.