Romelu Lukaku inizia a far gola un po' a tutti: se prima l'Inter ha espresso un interesse mai sopito, ora anche il Napoli è entrato nel novero delle squadre che proveranno a strapparlo al Manchester United.
Come riferito da 'La Gazzetta dello Sport', il costo dell'operazione (70 milioni di euro per il solo cartellino) è elevato ma, a dare una mano agli azzurri, potrebbe essere il nuovo Decreto Crescita che a breve sarà approvato come legge dal Governo.
Tale provvedimento concede agevolazioni fiscali alle aziende italiane che assumono dipendenti all'estero: in particolare quelle del Sud che potranno permettersi una tassazione di appena il 10%, in questo caso da esercitare sull'ingaggio del giocatore.
Con uno stipendio di 10 milioni netti dunque, l'esborso per Lukaku ammonterebbe a 11 lordi, ben sette in meno rispetto al vecchio regime con percentuale di imposta pari al 43%.
L'arrivo del belga implicherebbe un addio di Arkadiusz Milik, già da tre anni in Italia ed esente dal Decreto Crescita: nell'ottica di un rinnovo fino al 2021, il polacco ha chiesto un aumento dell'ingaggio pari a 4,5 milioni che diventerebbero circa 9 lordi.
Il Napoli potrebbe soddisfare la richiesta di 70 milioni del Manchester United pagando dilazionatamente in quattro anni, sfruttando magari gli incassi derivanti dalle cessioni di giocatori come Hysaj, Verdi, Ounas, Inglese e Sepe.
Dal canto loro, i 'Red Devils' si guardano intorno per bloccare un eventuale sostituto dell'ex Anderlecht: come riportato dal 'Daily Mail', il mirino è finito su Sebastien Haller dell'Eintracht, seguito pure dall'Everton.