Il Milan di ieri e il Milan di oggi. Quello di Fabio Capello, che dominava in Italia e in Europa, e quello odierno, che arranca tra una tempesta e l'altra. Una situazione analizzata alla 'Gazzetta dello Sport' dall'ex allenatore friulano. Ex rossonero ma anche ex della Juventus.
"Il Milan ha avuto la disavventura di essere ceduto a persone che non avevano le risorse per gestire un club di valore mondiale. Adesso c’è il fondo Elliott, che dà la priorità ai conti, considerato anche il debito pregresso. Si sta cercando di costruire qualcosa, ma le scelte di alcuni giocatori si sono rivelate sbagliate. Serve gente da Milan".
Gente da Milan che Capello, però, non riesce a individuare. Soprattutto tra gli acquisti degli ultimi anni. Tranne due: "Hernandez e Leao".
L'obiettivo attuale del Milan, già lontanissimo dal quarto posto che conduce in Champions? Difficile far salti pindarici, come ammette ancora Capello: "Lottare gara dopo gara ed essere realisti. Il Milan attuale non può permettersi di sognare".
E se Gennaro Gattuso "ha lavorato benissimo. Penso che il problema di fondo sia stata la differenza di vedute", Capello analizza anche la brevissima e sfortunata avventura di Marco Giampaolo sulla panchina del Milan.
"Credo che Giampaolo abbia pagato il fatto di essere considerato troppo integralista. Forse non ha valutato bene il parco giocatori a disposizione e pensare il calcio in un solo modo in questi casi non aiuta".