Il ricorso presentato dalla Juventus al Collegio di Garanzia del CONI per annullare l'assegnazione dello Scudetto 2006 all'Inter è diventato in breve tempo oggetto di discussione, a quasi 13 anni di distanza da una delle pagine più nere della storia del calcio italiano.
L'allenatore di quella Juventus era Fabio Capello, poi approdato alla guida del Real Madrid in seguito alla retrocessione in Serie B dei bianconeri decretata dalle sentenze di Calciopoli, nome dato al celebre filone d'indagini che scosse i piani alti della FIGC e non solo.
Intervenuto ai microfoni di 'Radio Anch'io Lo Sport', il 72enne tecnico è tornato proprio su quell'argomento, con toni che denotano una sottile vena polemica.
"Quello Scudetto dato all'Inter fu una comica, una cosa decisamente ingiusta. Guido Rossi agì troppo in fretta senza rispettare i tempi e le regole previsti dalla giustizia sportiva. Non ci fu un operato corretto".
Un pensiero anche sul momento nero di Gonzalo Higuain, seguito dal Chelsea di Sarri che potrebbe tentare l'affondo già in questo mese di gennaio.
"Da quel rigore sbagliato contro la Juventus, Higuain non è più lui. Non so cosa gli sia successo: gioca molto più lontano dalla porta e senza la stessa intensità di un tempo, sembra svogliato. Guai però a discutere il valore assoluto di Gonzalo, altrimenti il calcio è finito. Gattuso deve parlargli in faccia e capire cosa fare: quando arrivai alla Juventus, Trezeguet voleva andare via ma lo convinsi a rimanere".
Il parere su Alvaro Morata, possibile sostituto di Higuain, non è molto entusiastico.
"Al Chelsea non gioca, la verità è questa. Se Higuain torna quello di prima fa certamente la differenza rispetto a Morata. La sensazione è che Gonzalo voglia andare da un tecnico come Sarri che conosce alla perfezione".