Moise Kean è fatto così: si diverte a giganteggiare. Non stupisce, quindi, che sia stato proprio il 18enne attaccante piemontese il primo classe 2000 a realizzare un goal con la maglia azzurra della Nazionale Under 21. Una rete, rifilata alla Tunisia, entrata nella storia nostrana. Nulla di nuovo, in quanto il giocatore della Juventus ha già dimostrato di essere un autentico predestinato. Motivo per cui, dopo un proficuo apprendistato individuale a Verona, la Signora ha deciso di valutare da vicino la crescita del suo numero 18. In estate, infatti, le richieste non sono mancate. Dall'interesse spagnolo targato Leganes, passando per la aree transalpine con l'Olympique Marsiglia in prima fila. Squadre che, pensando al domani, avrebbero investito soldoni.
Madama, però, non se l'è sentita di cedere un potenziale top player. E dunque, in piena sinergia con Mino Raiola, ha prevalso la via della permanenza. Soddisfatto il giocatore, soddisfatto l'agente. Ma il bello deve ancora venire. Le parti lavorano anche per prolungare il contratto, in scadenza nel 2020, passo fondamentale per – eventualmente – progettare un altro prestito. Pensiero, allo stato attuale delle cose, lontano. Perché Massimiliano Allegri, che di linea verde se ne intende, ritiene che Kean possa fornire un contributo redditizio nel breve e lungo termine. Da qui, l'ingresso nella ripresa contro lo Young Boys. Insomma, evoluzione graduale.
Tra rettangolo di gioco e spogliatoio. La Juventus è contenta di come Kean stia affrontando questa fase: professionista serio e, soprattutto, preposto all'apprendimento. D'altro canto, si sa, da quelle parti non si può sbagliare. Lo staff tecnico si sarebbe concentrato principalmente sull'aspetto tattico. Il diamante piemontese, per l'appunto, può ricoprire più ruoli della fase offensiva. E allenarsi con Cristiano Ronaldo e compagni, ovviamente, è una fortuna da sfruttare sapientemente.
La linea è stata tracciata. Kean, seppur alle prese con una ricca concorrenza, avrà modo di mettere in mostra le sue qualità. Il tutto, chiaramente, rispettando le gerarchie. Ma al ragazzo di Vercelli la personalità non manca e non mancherà.