Daniele Bonera è tornato al Milan in estate dopo aver terminato nel luglio scorso al Villarreal la sua esperienza da calciatore. Con i rossoneri ha giocato e vinto per 9 anni, ora è assistente di Pioli dopo esserlo stato di Giampaolo.
Alla 'Gazzetta dello Sport' l'ex difensore ha raccontato il suo ritorno e le grandi difficoltà che la squadra sta attraversando in questi primi mesi di stagione.
"Con il legame che ho avuto con il club, era difficile rifiutare. I milanisti conservano la passione. Al Milan si sta bene, anche se al momento i risultati non sono positivi. Vedo ragazzi che si impegnano tantissimo. Molti sono davvero giovani, a vent’anni ci vuole tempo. Servirebbe pazienza, che nel calcio è merce rara. Stiamo provando a fare meglio ogni giorno"
Tanti anche gli errori difensivi, che hanno portato finora i rossoneri a incassare 16 reti nelle prime 12 partite. Dall'alto della sua esperienza, Bonera ha tracciato le differenze tra la fase difensiva di Giampaolo e quella di Pioli.
"Bisogna alzare il livello di attenzione anche nel finale. In pochi mesi sono arrivati due allenatori, diversi metodi di lavoro, due modi di pensare a livello difensivo. Con Giampaolo si pensava più alla palla, con Pioli si va sul pratico e si pensa anche al piazzamento dell’uomo".
Rispetto al 2015, anno in cui ha lasciato il Milan, Bonera ha trovato un gruppo molto diverso e ha voluto citare un nome in particolare da lodare.
"Un nome che mette d’accordo tutti: Pepe Reina. Un esempio per come lavora e per come si pone ogni giorno".