La sconfitta per 3-2 del Bologna a Napoli ha mostrato una squadra sul pezzo, che se la gioca, grintosa e soprattutto viva. Eppure la classifica racconta tutt'altro: 13 punti in 19 partite, terzultimo posto a -3 dalla zona salvezza e un rischio retrocessione che si fa sempre più forte.
Per questo Filippo Inzaghi è finito presto sulla graticola e ormai da un mese vive partita dopo partita aspettando notizie (e rinforzi). La vittoria ai felsinei manca dal 30 settembre, da lì sono arrivati 6 pareggi e 6 sconfitte.
Dall'inizio del mese l'ex attaccante del MIlan rischia l'esonero, ma alcune prove convincenti sotto il profilo della prestazione, in particolar modo lo 0-0 interno con il Milan, hanno lasciato propendere la dirigenza verso la conferma dell'allenatore. Ora, però, con la pausa cambia tutto.
La dirigenza non vuole prendere decisioni affrettate, ma non ha tempo per aspettare ancora a lungo: il 12 gennaio la squadra torna in campo in Coppa Italia con la Juventus e, secondo il 'Corriere dello Sport', sono due i nomi forti per poter prendere il posto di Inzaghi in caso di esonero.
Il primo è quello di Roberto Donadoni, tecnico che ha lasciato Casteldebole in estate dopo aver rotto con tutta la tifoseria. Ha ancora un anno di contratto e sarebbe la soluzione più comoda anche dal punto di vista economico. L'amministratore delegato Fenucci lo avrebbe contattato già dopo la sconfitta di Empoli.
Il secondo nome è quello di Francesco Guidolin, che a Bologna ha già allenato dal 1999 al 2003. Secondo il 'Corriere dello Sport' l'ex tecnico dell'Udinese sarebbe stato contattato nei giorni scorsi per capire margini e fattibilità.
Intanto sotto accusa ci è finita la dirigenza rossoblù, presa nel mirino da un comunicato della curva Andrea Costa: sotto accusa sono finiti sia Fenucci e Bigon che Marco Di Vaio, leggenda del club in campo e ora in dirigenza.
"Pretendiamo l’allontanamento immediato di Marco Di Vaio da qualsiasi carica dirigenziale. Per quanto concerne Bigon e Fenucci esigiamo ogni interruzione di rapporti di lavoro con il Bfc il prima possibile. Si è fatta l’ora che il patron Saputo si renda disponibile a un incontro con le parti del tifo organizzato e si prenda carico del peso della gestione di una piazza come Bologna, non solo a livello economico. Quanto giudichiamo e contestiamo non sono gli ultimi 4 mesi di operato ma gli ultimi 4 anni di mala amministrazione".