Le sette vittorie consecutive sono già un ricordo per l'Inter di Luciano Spalletti, sconfitta malamente a Bergamo nella dodicesima giornata di Serie A. Il 4-1 finale dell'Atleti Azzurri d'Italia è un passo falso maturato anche a causa delle troppe fatiche degli ultimi due mesi, ma allo stesso tempo l'emblema delle difficoltà della squadra di riuscire a fare il definitivo salto in avanti.
L'Inter a Bergamo ha perso un'occasione per dimostrare la propria forza, fare un passo oltre la stanchezza e di fatto candidarsi come seria antagonista per lo scudetto. Invece contro un'Atalanta che ha giocato a ritmi forsennati è arrivato un altro blackout, l'ennesimo nella storia recente dei nerazzurri, traditi sia dalla difesa che dall'attacco.
Nel solo primo tempo l'Inter ha concesso 16 tiri in porta ai padroni di casa, tanti quanti ne aveva concessi negli interi 90 minuti del Camp Nou contro il Barcellona. La produzione offensiva è stata altrettanto preoccupante: soltanto un tiro in porta, il rigore calciato e realizzato da Mauro Icardi. Per il resto l'attacco nerazzurro è stato quasi desolante, schiacciato come tutta la squadra dall'aggressività dell'Atalanta.
La squadra di Spalletti non ha saputo controllare i ritmi della gara e si è dovuta piegare a quelli imposti dalla Dea, finendo per incassare 4 gol. Un passivo pesante da digerire anche in chiave crescita di squadra: se da un lato è un passo falso che si poteva mettere in conto (Bergamo, si sa, è uno dei campi più difficili della Serie A), dall'altro il blackout generale nerazzurro è un segnale preoccupante in chiave crescita di squadra.
Soltanto pochi giorni fa i discorsi intorno all'Inter erano di potenziale anti-Juve, ora però la squadra appare ridimensionata. I primi a rendersene conto sono i giocatori stessi, a partire da Handanovic: "Bisogna fare un passo indietro tutti quanti, questa partita conferma forse che non siamo maturi per certi discorsi". E conferma anche che i problemi, apparentemente, sono gli stessi di sempre.
Dopo la pausa l'Inter è attesa da un mini-ciclo di tre trasferte che dirà molto sul futuro: dopo la sfida interna con il Frosinone, i nerazzurri affronteranno nell'ordine Tottenham, Roma e Juventus. Tre partite lontano da San Siro per capire veramente quali sono le ambizioni della stagione nerazzurra. Per capire se quello di Bergamo è stato un incidente di percorso o una partita emblematica di una squadra che, come affermato da Handanovic, ancora non è matura per 'certi discorsi'.