Un'espulsione ingenua, evitabile, una 'balotellata' a tutti gli effetti: il cartellino rosso ricevuto durante Brescia-Cagliari è costato due giornate di squalifica a Mario Balotelli, pronto al rientro in occasione del prossimo impegno che vedrà le 'Rondinelle' ospitare l'Udinese al 'Rigamonti'.
L'attaccante 29enne è tornato su quell'episodio nel corso di un'intervista rilasciata a 'Il Corriere dello Sport' in cui ha preferito minimizzare.
"Un rosso del cazzo. Mi è scappato un vaffanculo e l’arbitro mi ha cacciato. Ma se fossero puniti tutti i vaffa che si sentono in campo le partite finirebbero con due giocatori per squadra. Da quando sono tornato in Italia non ho rotto le scatole a nessuno, mi alleno seriamente, non tralascio nulla, mi adatto alle esigenze dell’allenatore e dei compagni, anche se a volte in partita mi sembra di fare il centrocampista".
In estate oltre al Brescia ci ha provato il Verona del presidente Setti, che alla fine ha dovuto arrendersi alla voglia di 'Supermario' di tornare nella sua città.
"Ho firmato per tre, ma è giusto confrontarsi a fine stagione. Il presidente è unico, l’avevo conosciuto in Inghilterra quando aveva il Leeds, a cena anche insieme una volta. Lui sa come convincerti. Pensa che si era mosso anche il Verona, il presidente Setti aveva telefonato a Cellino per chiedergli se fosse realmente interessato a me. Gli ha risposto che non era interessato e tre giorni dopo ho firmato per il Brescia. Ad ogni modo non sarei potuto andare a Verona, sono bresciano".
Sono diversi i giocatori che hanno impressionato in positivo Balotelli: la preferenza maggiore va però a Paulo Dybala.
"Il calcio è la mia vita. Agli altri non sembra che sia così? Non ho mai cercato di convincere nessuno. Mi piace Lukaku, chi dice che non è veloce ne capisce poco. Ma è Lautaro che mi ha impressionato. Un altro fortissimo è Higuain, però se devo fare un nome dico Dybala, io sono un Dybala fan, è un giocatore pazzesco".