Tra la Roma e il Portogallo, un tratto comune c'è: Aldair. Leggenda giallorossa, campione d'Italia nel 2001 ma anche, prima di arrivare nel nostro campionato, centrale per una stagione del Benfica. Ovvero l'avversario del Porto, avversario domani sera della formazione di Di Francesco.
Il sito portoghese 'maisfutebol.iol.pt' ha intervistato proprio lui, 'Pluto', che le vicende della Roma le conosce ancora bene. E che, dunque, può dare la propria opinione su che cosa manchi ogni anno ai giallorossi per conquistare un trofeo.
"Il club è passato per vari cambiamenti, nella dirigenza e in campo, e questo non aiuta. Credo che le cose siano migliorate negli ultimi anni, ma la forma di pensare non è sufficientemente ambiziosa. La Roma non ha la dimensione europea di Barcellona o Real Madrid perché le mancano trofei nazionali e più presenze in Champions League".
Non è un caso che la Roma, negli ultimi 35 anni, abbia vinto il campionato solo nel 2000/2001. Aldair in quella stagione c'era.
"Abbiamo avuto buone squadre, eccellenti giocatori, ma non una mentalità vincente. Nei miei ultimi anni il club è cresciuto, abbiamo avuto squadre fantastiche, con Batistuta, Totti, Samuel, Montella... Il potenziale era gigantesco e il titolo del 2001 è stato l'apice".
Chi vince, oggi, è solo la Juventus. Qual è la differenza tra i bianconeri e il resto delle formazioni italiane?
"L'abitudine alla vittoria, la stabilità dirigenziale, l'organizzazione. Tre cose apparentemente semplici. Non è un caso che la Juventus vinca il campionato da sette anni di seguito e ora possa conquistare l'ottavo scudetto. Ancora più forte con Ronaldo? Chiaro, senza alcun dubbio. Credo che con Cristiano la Juventus possa finalmente alzare la Champions League".
Insomma, per arrivare al livello della Juventus alla Roma manca ancora qualcosa. Più fuori che dentro dal campo.
"La mentalità nel Nord Italia è questa, sempre molto ambiziosa. Sia a Torino che a Milano. A Roma si perde troppo tempo a pensare alla rivalità con la Lazio. Il club deve guardare alla Juventus e motivarsi con i suoi risultati per avvicinarsi".