A molti tifosi della Roma e non solo non sembra ancora vero: Daniele De Rossi non sarà più un giocatore giallorosso a partire dal 1 luglio, quando scadrà il contratto che non verrà rinnovato dalla società.
Fosse stato per lui sarebbe rimasto ma, a decidere, sono altri ovviamente: una separazione che ha finito col scatenare mille polemiche nel tifo romanista, alimentate probabilmente dalle parole del capitano che ha candidamente ammesso come non sia dipeso per nulla da lui, scaricando le responsabilità sul club.
Il rapporto già fragile tra una frangia di tifosi e la proprietà statunitense è stato messo a dura prova da tre striscioni apparsi nella notte, due dei quali indirizzati alla dirigenza. Il primo è stato esposto sotto la nuova sede dell'EUR: presenti anche una croce e una bandiera degli Stati Uniti al contrario.
“Figli di Roma, capitani e bandiere. Ecco il rispetto e l’amore che questa società non potrà mai avere”.
Il secondo, esposto a Campo Testaccio, è un chiaro attacco a Pallotta e ai suoi uomini di fiducia, con finale dedicato al capitano di tante battaglie.
“Un presidente maiale e una società incompetente. DDR per sempre nel cuore della tua gente”.
Infine il terzo e ultimo (dai toni decisamente diversi) in zona Castel Sant'Angelo, sotto casa di De Rossi.
"DDR vanto nostro".
14 maggio 2019